Pubblicato nel 1911, "Sotto gli occhi dell'Occidente" è una storia russa di delitto e castigo, spionaggio e tradimento raccontata dal punto di vista di un professore inglese che a Ginevra frequenta l'ambiente dei rivoluzionari in fuga dalla repressione zarista. Il protagonista, Razumov, è uno studente ambizioso e zelante, dotato di una fede incrollabile nell'ordine e nelle istituzioni: «Evoluzione, non rivoluzione» è il suo motto. Quando il giovane anarchico Haldin, dopo aver assassinato un ministro, gli chiede protezione, Razumov lo consegna alle autorità e si mette al servizio della polizia segreta russa come spia e agente provocatore. Ma l'incontro con Natalia, la sorella del cospiratore, suscita in lui un bisogno sconosciuto di sincerità e segna l'avvio di un percorso di riscatto che culmina nella confessione del tradimento. Conrad scava nel «caso di coscienza» per denunciare il dispotismo zarista senza nascondere la sua avversione per le idee rivoluzionarie, negatrici della libertà individuale: la dialettica reazionerivoluzione radicata nell'anima slava è incomprensibile ai suoi «occhi occidentali», che nella politica scorgono solo la violenza del potere e la malattia del fanatismo. Introduzione di Francesco Binni.