Cervantes è morto da pochi mesi quando, nel 1617, Le traversie di Persiles e Sigismunda, viene dato alle stampe. Il successo auspicato dall'autore, seppure postumo, arrivò: sei edizioni in spagnolo e negli anni successivi traduzioni in francese, in inglese e in italiano; il Persiles diventa un modello di riferimento del cosiddetto genere "bizantino" per tutto il Seicento. Non si sa con esattezza quando quest'opera complessa e incompiuta venne scritta, ma la critica contemporanea la considera la seconda per importanza nella produzione del Manco. La storia centrale è quella di due giovani innamorati obbligati dalle circostanze a viaggiare sotto falso nome, Periandro e Auristela. I due, spacciandosi per fratelli, viaggiano dal settentrione europeo verso Roma, la capitale del cattolicesimo, dove alla fine sveleranno la loro identità. Cervantes si dimostra qui, ancora una volta, maestro nell'intreccio di trame e di architetture narrative oltre che visionario creatore di personaggi.