Una delle opere veriste più famose scritte da Luigi Capuana, Giacinta è la storia di una giovane nobildonna, realmente vissuta al tempo dell'autore. Figlia di un padre inetto e di una madre intrigante e avida di denaro e di godimento, Giacinta viene molestata, ancora bambina, da un giovanetto, servo di casa. Segnata da un forte trauma, è vittima di una profonda nevrosi e di un angoscioso senso di colpa, alimentato dalle convinzioni morali dominanti nel suo ambiente. Si innamorerà, presto, di Andrea Gerace, modesto impiegato della Banca Provinciale, ma sposerà un uomo che non ama, il corrotto Conte Grippa di San Gelso. Dall'amante avrà una figlia che perderà prematuramente per difterite. Anche l'amore per Andrea Gerace finirà presto, tanto da spingerla nella disperazione più cupa che la porterà a togliersi la vita.