Basta uno schiaffo per innamorarsi? La risposta è sì, almeno a giudicare dalla reazione dei tanti Carl'Alberto che affollano lo stesso scompartimento della linea Roma-Napoli. Ognuno giura di aver ricevuto il ceffone risuonato all'interno di una galleria buia per mano della bella ed enigmatica Lucy, da quel momento oggetto di una rincorsa romantica collettiva che culmina a Capri. Lo sfondo è quello del giallo umoristico, costellato di protagonisti improbabili - facchini suscettibili, cocchieri con l'hobby della poesia futurista, pensatori di professione, baroni con amici immaginari in fin di vita - e situazioni surreali, prese dalla vita di tutti i giorni e destrutturate fino a mettere alla berlina i meccanismi che le regolano. E nella sua inesauribile inventiva linguistica, Campanile non è autore del nonsense nel romanzo, ma un testimone acuto e partecipe dell'assurdo che governa le nostre vite. Un continuo gioco di destabilizzazione del lettore che, messo di fronte a quella che sembra la più banale delle storie d'amore, si ritroverà ad indagare la realtà attraverso l'acuta lente dell'umorismo.