Nel tardo Ottocento il poeta-pittore e umorista Wilhelm Busch era uno degli autori più amati dal pubblico di lingua tedesca; in nessuna biblioteca familiare, per quanto scarna fosse, mancava un qualche Wilhelm-Busch-Album, che combinava arte grafica e creatività linguistica. I racconti per immagini di questo singolare artista sono storicamente considerati i primi esempi di "fumetto", che sarebbe diventato nel Novecento uno dei più popolari generi letterari. La storiella in versetti di Max e Moritz, i due celeberrimi monelli, illustrata da vignette di geniale comicità, ha deliziato per oltre un secolo bimbi e adulti di ogni parte del mondo. Tuttavia, al di fuori dell'area tedesca, le altre grandi storie illustrate di Wilhelm Busch - in gran parte graffianti satire sociali - hanno avuto scarsa diffusione: solamente i fumettisti della vecchia scuola sanno ancora oggi riconoscere nei disegni di Busch le radici remote della loro arte, e pochissimi traduttori hanno osato confrontarsi con l'arte sublime e raffinata della sua rima. Tra costoro il poeta bolzanino Giancarlo Mariani, che a partire dagli anni ottanta ha tradotto i versi di Busch, aprendo questo autentico scrigno dell'umorismo tedesco anche ai lettori di lingua italiana. Un'opera grandiosa e animata da una straordinaria forza inventiva, che viene proposta per la prima volta in edizione integrale, corredata da un'introduzione bio-bibliografica, da una nota del traduttore e da un'ampia cronologia: quattro volumi in cofanetto con tutte le principali storie illustrate - a cominciare da Max e Moritz (1864) fino all'ultima, L'imbrattatele (1884) - accompagnate ciascuna da un'introduzione, e una selezione di schizzi dell'artista.