Questo romanzo breve, pubblicato a Madrid nel 1921, affronta il tema scottante del femminicidio e della sua legittimazione negli anni in cui le leggi spagnole contemplavano il delitto d'onore. L'articolo 438 del Codice penale, abolito in Spagna solo con l'avvento della Seconda Repubblica nel 1931, segna infatti il destino tragico e cruento della protagonista del romanzo. Vittima delle continue umiliazioni e angherie del marito Alfredo, Maria Addolorata decide infine di rivendicare la propria dignità e libertà di donna. Un nuovo amore e la prospettiva di una vita finalmente felice sono l'ultima illusione prima dell'efferato e premeditato gesto di Alfredo. Le affinità giuridiche tra Spagna e Italia nei primi decenni del Novecento, lo stile ameno e conciso e la ferma denuncia di una vergognosa discriminazione di genere rendono quest'opera un testo di estrema attualità.