Gli eventi narrati nelle pagine di La guardia bianca, basato sull'esperienza diretta dell'autore, sono racchiusi nelle poche settimane a cavallo tra il dicembre 1918 e il febbraio 1919. Kiev - qui chiamata semplicemente "la Città" - è al centro dello scontro tra le forze indipendentiste, l'Armata Rossa, l'esercito zarista e quello tedesco. La capitale ucraina appare in queste pagine come un baluardo di civiltà e armonia contro il caos e la barbarie; allo stesso modo la casa dei tre fratelli Turbin è un nido di pace separato, ma non salvato, dai furori della storia. Aleksej, Elena e Nikolka lottano infatti per preservare non tanto il vecchio mondo, quanto la vita umanamente degna, e lo fanno pagando un prezzo altissimo, pur senza soccombere allo scoramento e all'odio. Romanzo dalla vicenda editoriale tormentata, paradossalmente amato (nella sua versione teatrale) da Stalin nonostante la critica al bolscevismo che contiene, La guardia bianca mette in scena la collisione tra destini individuali e meccanismi storici, come solo il Tolstoj di Guerra e pace aveva saputo fare.