"Felicità" si apre con il suicidio di Sam, un musicista russo emigrato in America, in una stanza d'albergo parigina. Accanto al suo corpo viene ritrovato un biglietto con un numero di telefono e un nome di donna, quello di Vera, l'amica, l'amata dell'adolescenza pietroburghese, colei con cui ha diviso anni indimenticabili nella Russia prerivoluzionaria e rivoluzionaria. A partire da questo suicidio, Vera ripercorre la propria vita, tanto tormentata quanto intensa: gli anni poveri, terribili, emozionanti dell'avvento del comunismo; l'emigrazione in Francia, con lo strazio delle separazioni famigliari e insieme l'eccitazione della scoperta; l'incontro con un uomo malato, che diventerà suo marito e di cui in fondo Vera non desidera che la morte; infine l'ingresso nella sua vita di un altro uomo, quando ormai per lei è difficile capire cosa significhi davvero essere felice, se in ogni esistenza c'è dolore, distacco, esilio, morte. È attraverso quest'ultima esperienza che Vera giungerà a una nuova consapevolezza, a una sorprendente e consolante scoperta: forse la felicità è ancora possibile; essa si annida quietamente nelle pieghe di ogni esistenza col suo semplice segreto: basta lasciarsi vivere. Postfazione di Margherita Belgiojoso.