Nel quadro dell'intera produzione di Simone de Beauvoir, "I Mandarini", insieme all'autobiografia - 'Memorie d'una ragazza perbene', 'L'età forte', 'La forza delle cose', 'A conti fatti' -, è il romanzo più significativo ed emblematico. Nessuno meglio di Beauvoir avrebbe potuto raccontare la tumultuosa stagione di questo dopoguerra, in cui gli intellettuali francesi, i Mandarini appunto, erano gli indiscussi protagonisti della vita culturale e politica (basti pensare a Sartre e a Camus). Le vicende di Henri, Nadine, Anne, Dubreuilh, dei giovani «esistenzialisti » e delle ragazze che girano a vuoto, riflettono le lacerazioni di un mondo che non sa trovare il suo equilibrio, sospeso com'è tra speranze, ideali e il duro confronto con la realtà.