"Cominciarono in seguito le lotte in casa per questa mia forsennata passione. Io non avevo più la mente ad altro, non vivevo che per il flobert e la caccia. Passavo ore e ore alla posta dietro le persiane, facevo guerra ai topi, ai pipistrelli, alle lucertole, tutto ciò che fuggiva la presenza dell'uomo. Avevo conosciuto per caso cacciatori veri nella bottega dell'armaiuolo, davanti la quale consumavo la vita e la salute. Scappavo di casa dietro a loro, a fare da cane e da scaccino, a portare il carniere, spensierato, felice, dimentico della famiglia della scuola del mondo intero". Così Eugenio Barisoni racconta gli inizi della sua passione per la caccia, trasmettendola al lettore pagina dopo pagina.