Monsieur Genassis, medico parigino deluso e stanco della propria condotta dissipata, si è trasferito in un villaggio della Savoia dove ha indossato i panni del «missionario» e trasformato una massa di contadini poveri e disperati, sepolti in una vallata buia e malsana, in una comunità prospera e felice che lo ha ripagato della generosità eleggendolo sindaco. È qui che viene a cercarlo, guidato dalla fama del personaggio, un ex ufficiale napoleonico, Genestas, col recondito intento di affidare alle sue cure il figlio adottivo malato. Nessuno dei due sa chi è veramente l'altro, ma appare presto evidente che l'uomo di scienza e l'uomo d'armi sono fatti per intendersi e incarnano lo stesso bisogno di verità e di moralità. Attorno alle loro lunghe conversazioni, nelle quali si confidano ideali e momenti delle rispettive vite, ruota un testo praticamente privo di azione. Scritto nel 1833 e poi collocato nella "Commedia umana", tra le Scene della vita di campagna, il romanzo offre a Balzac il pretesto per ricostruire il piccolo universo di un villaggio rurale, ma soprattutto per raccontare un esperimento di «buon governo», una fuga dalla società borghese che è in realtà una fuga dalla storia verso l'utopia. Introduzione di Ferdinando Camon.