Dopo l'unificazione dell'Italia, il nuovo assetto politico favorì un'informazione più libera rispetto al passato regime, diretta ad una società attenta e bramosa di conoscere ciò che le accadeva intorno. In varie province dell'Italia unita nacquero diverse testate giornalistiche, mentre alcune furono riesumate da precedenti chiusure forzate. L'informazione periodica stampata rappresentò un grande passo avanti nell'unificazione sociale e culturale del Regno, anche se l'analfabetismo raggiungeva alte percentuali tra la popolazione. Pochi fogli di carta riportavano vicende politiche e sociali di ambito locale e nazionale con approfondimenti che abbracciavano l'attualità e la cronaca. Di solito stampati in quattro facciate, riservavano un angolo della pubblicazione, come fosse un'appendice senza continuità apparente, allo svago intellettuale.