Mnamon fin dall'inizio ha deciso di non pubblicare i classici della letteratura, italiana o straniera, che ciascuno può procurarsi altrove, navigando in Internet. Perché dunque questa eccezione? La decisione è motivata dall'assoluta originalità della traduzione, arricchita da note che integrano in modo completo il testo, non trascurando alcuna occasione per fornire al lettore le chiavi corrette di interpretazione. Alfredo Mazzanti e Raffaello Tutinelli, questi i nomi dei traduttori, hanno infatti portato a termine un compito a volte misconosciuto, rispettando la brillantezza del testo originale della Austen e riuscendo a replicare la sua secca eleganza. La Prefazione degli stessi Mazzanti e Tutinelli è da leggere con calma e da rimeditare, è un contributo in più. Ne citiamo il passo finale: "I traduttori, nel momento in cui traducono, vivono per procura, assumendo la vita per come è già stata immaginata dagli autori, e cercano, nella infinita lista dei vocabolari, delle enciclopedie, delle ricerche storiche, e della comune esperienza linguistica, di "dire quasi la stessa cosa" in un'altra lingua. Costruiscono e affinano, per così dire, un prisma artigianale mediante il quale provano a intercettare e trasporre in un diverso codice linguistico/temporale la ricchezza del testo letterario. Nella istintiva consapevolezza che - come magistralmente dice Svetlana Geier, la traduttrice in tedesco dei più grandi scrittori russi (si veda il bellissimo film documentario dedicatole da Vadim Jendreyko, Die Frau mit den 5 Elephanten) - un traduttore "non è un bruco che striscia da sinistra a destra... una traduzione emerge dall'intero."