Nel 1920, la Società Tipografica Artigianelli di Pavia pubblica il romanzo "Pinocchio nuovo Maciste" di Annunciata Beatrice Arrigoni, di cui non si sa nulla, illustrato con pregevoli tavole da un disegnatore, anch'esso sconosciuto, che si firma con una sigla interpretata come F Ne. Il romanzo, mai più ripubblicato fino ad oggi, di tutte le "pinocchiate" è davvero meritevole di attenzione per il suo divertente scopo istruttivo tra fantasia e storia. "Il Collodi finisce il suo libro cambiando il Pinocchio di legno in un bel ragazzetto. Il nuovo libro o libretto che sia, piglia le mosse da questo punto. Pinocchio è cresciuto un giovinetto ammodo, e va soldato. Dovendo partire pel fronte, vien mandato in breve licenza e trova nel portamonete che la Fata gli aveva lasciato, un biglietto che gli insegna il modo di tornare di legno per rendersi invulnerabile. Immaginarsi quante prodezze! Il racconto tien dietro fedelmente alla cronaca dei giornali e le azioni che compie Pinocchio sono tutte compatibili colla sua natura e in conformità degli avvenimenti. Sono 29 capitoli: 29 racconti cui va intessuta la storia, la geografia, l'umorismo.