All'indomani della pubblicazione, "Romanzo con cocaina" ha dato scandalo tra i critici russi e tra gli intellettuali francesi, con uno stile narrativo asciutto e deciso, che ricorda il Dostojeveskij di "Delitto e Castigo", se non fosse che al protagonista Vadim è negata qualsiasi possibilità di redenzione. "Romanzo con cocaina" è un libro-culto, un romanzo di formazione alla rovescia, un pellegrinaggio nella necessità del male, che ha come sfondo la Mosca pre-rivoluzionaria, e attraverso le vicende esistenziali dell'adolescente Vadim (gli anni del liceo, le relazioni con le prostitute, il viaggio nell'abiezione della cocaina) esplora i recessi nascosti della coscienza umana. L'editore francese Pierre Belfond, dopo aver letto il libro, disse di essere rimasto "costernato per il dipinto di un universo in declino, per la crudeltà, per il nichilismo e il senso di morte, cosciente che questo incubo è stato messo in scena da un genio".