Con il tratto inconfondibile che l'ha resa ospite abituale del New Yorker e del New York Times, Tommi Parrish - una delle più giovani promesse del fumetto internazionale - dà vita a una storia struggente sull'incapacità contemporanea di stringere relazioni sincere. Al centro del racconto ci sono due donne, Sasha ed Eliza, diversissime ma unite dalla voglia di trovare un'ancora emotiva a cui aggrapparsi. Sasha vive con i genitori e a loro insaputa si prostituisce per noia, Eliza è una ragazza madre che cerca da sola di tenere insieme i pezzi della sua vita. Le loro fragilità e nevrosi descrivono in modo diverso la generazione a cui appartengono, quella dei ventenni e trentenni di oggi: più poveri dei loro genitori, intrappolati in un'infanzia senza fine, abitanti precari di città-alveare in cui la vicinanza fa da contrappasso alla solitudine. Questo libro è la storia del loro incontro, che le condurrà presto in una spirale di insicurezza e bugie. Ma è anche il racconto di come oggi un circolo vizioso di frustrazione e diffidenza nei confronti dell'altro rende sempre più difficile costruire legami genuini e disinteressati. Con «All the love I can get» Tommi Parrish mette a fuoco le dinamiche affettive più spietate e il motivo per cui finiamo sempre più spesso con l'accettarle e, unendo suggestioni sentimentali che ricordano i libri di Sally Rooney e il fascino per l'imperfezione alla maniera di Rachel Cusk, dimostra che un graphic novel può possedere la densità di un romanzo e riflettere la complessità del tempo in cui viviamo.