Una giovane donna alle prese con la tirannia di un atavico senso di colpa e delle proprie insicurezze, racconta la gratitudine per un amore paziente, per gli affetti più cari e le cose belle che a volte le sembra di non meritare. Una matita capace di rappresentare degli haiku disegnati, con stile e ironia. Il segno essenziale e sofisticato delinea la spontaneità dei sentimenti, mettendo a nudo l'intimità della protagonista e la relazione con se stessa e con gli altri. Da leggere per combattere la tristezza di un anno trascorso "un po' così" e affrontare il futuro con consapevolezza o addirittura, garbato entusiasmo. Per chiedere scusa e grazie a chi amiamo e a chi ci sopporta e supporta. Sempre e comunque.