È venerdì sera. Un uomo vuole solo tornare a casa dopo la fine della giornata di lavoro. È in macchina, gli occhi gli si chiudono dal sonno. Ha bisogno di dormire un attimo. Poco dopo si rimette in strada, ma non c'è più traffico, non ci sono altre automobili. Qualcosa non va, è successo qualcosa, una catastrofe, un evento che ha cambiato per sempre la realtà di tutti i giorni. Il protagonista non capisce. Cos'è successo? Non è così importante, qualsiasi catastrofe sia, la società ha paura ed è incapace di reagire in modo sensato. O forse è tutto un abbaglio, un sogno a occhi aperti. Forse la società è già spacciata da tempo e il protagonista ha solo aperto gli occhi. "Èpos" di Marco Galli, primo titolo del Progetto Stigma, è un viaggio dentro i gironi danteschi di un mondo che ha perso i suoi ormeggi e va alla deriva. Un mondo in cui una volta che si impara a guardare è impossibile vedere le cose come prima.