Chicago, 1924. Nathan Leopold Jr. e Richard A. Loeb, studenti universitari brillanti e annoiati da una ricchissima vita borghese, decidono di mettere a punto il delitto perfetto: uccidere il quattordicenne Bobby Franks senza lasciare traccia. Il loro caso sconvolge l'opinione pubblica americana e i due assassini vengono condannati all'ergastolo (più novantanove anni per sequestro di persona) nella prigione di Stateville. Loeb viene ucciso da un detenuto, Leopold vi rimane per trentatré anni. È il 1935 quando Matt Rizzo viene accecato da un colpo di fucile durante una rapina, e rinchiuso a Stateville insieme a Leopold. Disperato e deciso a porre fine alla propria vita, è solo grazie al compagno di cella che riesce a riemergere dall'oscurità: l'educazione classica di Leopold gli apre un mondo nuovo, fatto di amore per i libri - tra tutti, l'Inferno di Dante -, la scrittura, e soprattutto di una fiducia salvifica nel potere dell'immaginazione. Poco più di trent'anni dopo è il figlio di Matt, Charlie, adolescente tormentato, a rischiare la libertà per un piccolo reato. Convinto che il padre abbia perso la vista in un incidente di caccia, arriva finalmente l'occasione per scoprire la verità: con l'aiuto dei delicati poemi epici in braille che Matt scrive da tempo, il ragazzo ricostruirà le vicende del suo passato e della propria famiglia. "L'incidente di caccia" è una storia vera, un racconto lirico e commovente, un fumetto di formazione di un padre e di un figlio, ma soprattutto un inno alla forza delle parole disegnato magistralmente.