È stato un poeta tra i più grandi del novecento francese; si è sempre circondato di poeti sia attraverso la frequentazione di biblioteche sia per diretta conoscenza e amicizia. Attraverso la poesia ha studiato l'animo umano, il suo e, attraverso il suo, quello di una molteplice carrellata di tipi, generalmente quelli che il perbenismo escludeva, dalla prostituta all'emarginato. Quante storie ha raccontato questo umile trovatore che non si è fatto travolgere dal successo. Ancora oggi, a cent'anni dalla morte le sue canzoni sono conosciute da tutti i francesi, anche dai bimbi. Le note che sposano in modo impeccabile e fanno danzare le parole pretendono un ascolto del testo e dei vocaboli usati, in modo che l'ascoltatore o il lettore ritrovi il proprio animo. Guccini scrive: negli angoli di casa cerchi il mondo, nei libri e nei poeti cerchi te e un interlocutore come Georges Brassens ti offre l'occasione di trovare te stesso.