"A me i piaceri", e al dottor Faust si schiude d'improvviso un mondo nuovo. Vecchio e sfiorito, stanco della vita contemplativa dello studioso, ha preferito cedere l'anima al demonio in cambio della giovinezza. Ma non solo giovinezza e vigore possono restituire all'uomo il senso ultimo dell'esistenza, e le strade del bene e del male continueranno a correre parallele, ma lontane l'una dall'altra. È la vicenda sulla quale Johann Wolfgang Goethe concepì il suo "Faust", ma nell'opera poco o nulla sopravvive del complesso disegno introspettivo dell'originale. L'intimismo dei personaggi emerge più dalla musica che dal libretto di Barbier, ridotto quasi alla narrazione della vicenda d'amore tra Faust e Marguerite. Gounod invece caratterizza musicalmente i personaggi con una straordinaria carica sensuale, la cui eredità sarà raccolta da compositori come Saint-Saëns, Debussy e Ravel, che del "Faust" fu tra i principali estimatori.