Oggigiorno esistono manuali e corsi di formazione per diventare qualsiasi cosa: un futuro premio Strega e un fact-checker da guinzaglio, un botanico della fioritura personale e un maggiordomo d'azienda, ma un corso per disintossicarsi dal narcisismo conformista dei nostri tempi, compresa una musica rock ormai depotenziata e caricaturale, che la suonino i Måneskin o la next big thing del sottobosco alternativo, nessuno ve l'ha ancora proposto. Durante questo corso accelerato per non diventare una rockstar postmoderna riceverete lo spirito del rock dai futuristi e quello del punk dai dadaisti; studierete la teologia dello scandalo col professore dissociato Arthur Cravan, poeta pugile e prima rockstar del Novecento; tornerete a essere veri uomini con Diego Maradona e vere donne con Valentine de Saint-Point; andrete in gita nei luoghi più deliranti del manicomio postmoderno: il politicamente corretto, la fluidità di genere e l'ingegneria linguistica inclusiva; provocherete i neomoralisti parlando la lingua degli Squallor, andando a donne con Califano e in osteria con Piero Ciampi; apprenderete i rudimenti del mestiere nella Bologna degli Skiantos e nella Pordenone del Great Complotto; salirete sul palco di Sanremo da fuoriluogo; vi vestirete come Adriano Panatta dentro e fuori la coppa Davis; conquisterete l'America cucinando spaghetti al pomodoro insieme a Loredana Bertè e poi, quando sarete a un passo dall'avercela fatta, brucerete tutto. Da autentiche rockstar. Vi dileguerete, come fanno solo i latitanti e i mistici, e arrivati a quel punto - forse - potrete dirvi ancora vivi.