Quasi vent'anni fa questo libro sulle Sonate per pianoforte e violoncello di Johannes Brahms apriva la serie di monografie intitolate "Repertori musicali". Le intenzioni di allora hanno portato ad una inedita attenzione verso ciò che deve costituire la struttura portante di un'interpretazione musicale degna di questo nome: dalla scelta, appunto, del "repertorio" alla salda conoscenza del contesto storico a cui appartiene, dall'attenzione alla sua struttura analiticamente considerata alla presa di coscienza dei problemi specifici che queste opere pongono all'esecutore-interprete. La complessità di questo assunto obbliga a una mediazione: esposizione piana e scorrevole; esemplificazione puntuale di ogni affermazione, a costo di dover ricorrere - ove proprio non se ne possa fare a meno - ad esempi musicali, a tabelle e - scelta innovativa all'inizio del XXI secolo - a forme d'onda generate dalla registrazione dell'interpretazione in oggetto. Ci sia consentito un poco di orgoglio pionieristico constatando che oggi abbiamo a disposizione programmi dedicati a soddisfare questo tipo di ricerche. Questo libro non si basa comunque su un approccio tecnologico alla musica di Brahms. Al contrario: è un poco come se, pagina dopo pagina, si cercassero - e si trovassero - motivi per amare opere d'arte così cariche di umanità, di passioni ed entusiasmi. E queste sono altrettante chiavi offerte ai due esecutori, agli ascoltatori e ai lettori.