La riforma dei Conservatori di musica, avviata con la legge 508/1999, induce a riflettere sulla vocazione tecnico professionale degli istituti e sull'irriducibile peculiarità del loro impianto normativo. Due aspetti questi che hanno caratterizzato l'ordinamento previgente e che, avendo influito sulla formazione di generazioni di musicisti che adesso insegnano nei Conservatori, hanno indotto abitudini culturali e comportamenti che sembrano costituire ostacolo ad uno sviluppo positivo della riforma.