«Elegia funebre per il mio cazzo/afflitto, spento, crocifisso,/alla ricerca di conoscenza,/senza la saggezza del sentire./Morte, vecchia amica mia/il mio cazzo e il piacere sono/il mondo, e quando il vigore/lento si spegne nel sonno, niente/ha più senso, di tutti i sensi./Elegia funebre in onore del mio cazzo.../estasi, io sacrifico il mio cazzo/ sull'altare pagano del silenzio».