Le pagine di "Stadio successivo" sono quelle del diario della lavorazione dell'omonimo disco, che esce insieme al libro. Peli, al settimo lavoro discografico, racconta come è nata ogni singola canzone e si racconta nel suo intimo, rivelando i retroscena di un artista poliedrico e prolifico. Ogni traccia è un scandagliata nel profondo, come ogni sentimento, sensazione e ispirazione che le hanno fatte nascere. "Ogni brano di un album discografico si chiama anche "traccia". Ma tutto quello che facciamo, e quello che siamo, è una traccia. Alcune tracce vengono protette da teche, altre sono state nascoste dalla vegetazione, altre sono cancellate dalla risacca. Non lasciamo tracce per gli altri, né per noi stessi, le lasciamo e basta. Tutto quello che facciamo lascia una traccia. Qualcun altro percepirà una presenza." (Giovanni Peli)