Se molto sappiamo della vita di Paolina - nota per essere la sorella di Giacomo Leopardi -, poco invece è stata studiata la sua attività di traduttrice e di scrittrice. Ma il testo Mozart, pubblicato nel 1837 come versione italiana di un non identificato testo francese, mostra invece le qualità di questa nobildonna che si dedica alla scrittura; una scrittura creativa, nascosta sotto l'etichetta di "traduzione". Paolina infatti costruisce un testo autonomo, che non è solo una ricostruzione biografica della vita del grande musicista, ma combina insieme elementi tali da costruire un romanzo. Sorprendenti sono inoltre le analogie fra il genio Mozart e il genio di casa, il suo Giacomo: Mozart è un bambino prodigio, ha un grande talento, è di salute cagionevole, ha un rapporto controverso con il padre, manifesta avversione per il paese d'origine, soffre spesso di condizioni economiche precarie, muore a soli trentacinque anni e il suo corpo finisce in una fossa comune. Può sembrare paradossale, ma questi elementi si attagliano perfettamente alla vita e al destino del poeta. Ecco dunque che a quest'opera Paolina affida la sua personalissima immagine e ricostruzione dell'esistenza di Giacomo e dei rapporti di lui con il padre Monaldo. A cura e con un saggio introduttivo di Elisabetta Benucci.