Costruito come un'appassionante autobiografia questo Autoritratto nasce dal montaggio scrupoloso e puntuale dei diari, delle lettere e degli appunti autografi del grande musicista russo. La maggior parte di questo materiale documentario era fin qui inedita in Occidente e per l'edizione italiana, curata da Maria Rosaria Boccuni, tutte le fonti sono state verificate direttamente sugli originali russi conservati nella Biblioteca Saltykov-Scedrin di San Pietroburgo. Questa "autobiografia possibile" racconta in prima persona la vita e la poetica di Cajkovskij: il suo disastroso matrimonio del 1877 durato appena nove settimane, la sua ascesa negli ambienti culturali russi, i viaggi, i trionfi musicali e le delusioni esistenziali. Di Cajkovskij leggiamo le riflessioni sulla musica, la letteratura, la filosofia, la religione e i giudizi spesso velenosi sui colleghi... Infine, il "giallo" della morte: Alexandra Orlova (che per l'edizione italiana ha scritto nuove pagine sul rapporto tra Cajkovskij e l'Italia) ha una "scandalosa" tesi: Cajkovskij non fu ucciso dal colera, quel giorno del 1893, ma morì suicida, per non essere travolto dall'incombente scandalo della sua omosessualità.