A partire dagli anni Sessanta, nel pieno dei movimenti di protesta contro la guerra, la pratica sonora di Pauline Oliveros prese una nuova forma nella quale meditazione, attivismo politico e sperimentazione musicale si fusero per dare vita a quello che in seguito avrebbe preso il nome di Deep Listening. In questo insieme di pratiche un ruolo cruciale è svolto dall'ascolto quantico, ossia l'arte di «ascoltare l'ascolto» per ridefinirne i limiti e renderne attingibile l'infinito potenziale. Il mondo infatti non è che un unico, sconfinato campo sonoro di cui anche noi siamo parte, e come nell'entanglement degli elettroni nella fisica quantistica i nostri corpi sono tasselli di un mosaico in cui ogni elemento è indissolubilmente legato agli altri - il nostro sangue, i soni, i quanti, le cascate, le galassie - e il semplice atto di ascoltare produce un cambiamento tanto in noi quanto ciò viene udito. Arricchito dai contributi di Laurie Anderson, IONE, Diana Lola Posani e Andrea De Franco, e sostenuto da una scrittura che a tratti si fa incandescente, "Quantum Listening" è stato definito un «manifesto per l'ascolto come forma di attivismo».