Una madre alcolizzata e tossicodipendente desidera un figlio, forse con la speranza di uscire dal tunnel della droga. Un uomo fa perdere le sue tracce perché non vuole assumersi le sue responsabilità. Un eroinomane malato di AIDS che entra ed esce dalla galera decide invece di fare da padre. Un bambino nasce dopo cinque mesi e mezzo di gestazione e due settimane più tardi ha un ictus che lo costringerà sulla sedia a rotelle per sempre. Vivono in una grande città, in un quartiere di periferia dove nessuno è pulito, e si finisce al gabbio per arrivare a fine mese. Finzione? No, è la vita di Tyrone Nigretti, un ventenne abbastanza incazzato che racconta la sua storia con la rabbia, l'ironia e la lucidità che ha dovuto sviluppare per difendersi dai pregiudizi e dalle discriminazioni che il mondo ancora riserva a chi, come lui, possiede il "fattore H". H di handicap, ma anche di hip hop, la passione che gli ha salvato la vita, insegnandogli a rialzare sempre la testa e gridare: "Ci sono!". Il suo diario è una testimonianza disincantata sulla disabilità, ma anche il racconto struggente di un'adolescenza impossibile e delle difficoltà di crescere e diventare uomini.