Questo libro si propone di introdurre i lettori ai fondamenti della musicoterapia, disciplina che utilizza la musica o il suono come strumento di comunicazione non verbale per scopi educativi, riabilitativi o terapeutici. Già negli ultimi decenni dell'Ottocento, lo psichiatra George Alder Blumer assumeva musicisti affinché suonassero nell'ospedale di Utica (New York) per alleviare le sofferenze dei malati. Da allora, teoria e pratica della musicoterapia sono andate approfondendosi e ramificandosi in numerose metodologie, diverse per principi ispiratori, ambiti terapeutici e fasce d'età dei destinatari (con una particolare dedizione, in tempi più recenti, al trattamento di molte sindromi dell'infanzia, tra le quali l'autismo). Di tutti questi orientamenti, il volume offre un sintetico e originale quadro d'insieme. Dopo una sezione introduttiva sull'essenza e la struttura della musica, nonché sugli stretti legami esistenti tra suono ed emozioni, il testo si addentra nella musicoterapia propriamente detta, della quale esamina modelli teorici e metodi di attuazione pratica sotto un duplice profilo: quello relativo alla sua applicazione attiva (modelli di improvvisazione, musicoterapia suonata, dialogo sonoro, rispecchiamento sonoro) e quello relativo alla sua applicazione recettivo-passiva (ascolto musicale attivo, metodo GIM, musicoterapia immaginativa). Seguono, infine, un modello di laboratorio e un esempio di terapia applicata nell'ambito della scuola primaria italiana. Tra i capitoli, un "interludio" che si sofferma sulla comunicazione sonora, sulle differenze di comunicazione tra linguaggio verbale e non verbale, e sul rapporto della musicoterapia con le altre arti terapeutiche.