Giovanni Tamborrino è nato a Laterza, in provincia di Taranto, dove vive. Ed ha solo 17 anni quando diventa operaio dell'Italsider, all'inizio degli anni Settanta. Ma in testa ha una sola cosa: la musica. Realizzerà il suo sogno. E nel giro di poco tempo da batterista di musica leggera nei locali di provincia diventerà il percussionista di Luciano Berio, Sylvano Bussotti e Franco Donatoni, mostri sacri dell'avanguardia colta. Fulminato da Carmelo Bene e dalla sua lezione sulla phoné, riscriverà i codici del teatro musicale contemporaneo con il linguaggio personalissimo dell'Opera senza canto. E sulla sua strada ritroverà l'acciaieria con la composizione Mare metallico, premiata nel 2013 con l'Abbiati, l'Oscar italiano della musica classica. In ricordo dei suoi trascorsi di operaio, Tamborrino dedicherà l'importante riconoscimento a Taranto e alla sua gente, schiacciata tra lo stabilimento di oggi e la vecchia Italsider, nella quale l'ex tuta blu guardava sbigottito le colate d'acciaio dal "reparto agglomerati" già immaginando di fondere la musica in una personale fabbrica di suoni. Prefazione di Enrico Girardi.