"Il concetto di musica sul quale mi baso non è certamente quello convenzionale, stretto, dove la musica resta circoscritta ai fenomeni sonori, ma il «concetto allargato di musica» come si trova nella teoria musicale antica, medioevale o cinese, secondo cui il termine «musica» può designare l'interazione fra praticamente tutti i cicli a bassa frequenza - quelli che si trovano al di sotto del limite superiore di udibilità e comprendono dunque le oscillazioni audio, i ritmi musicali, i cicli cronobiologici, ambientali e sociali, che siano udibili o no. [...] Il «concetto allargato di musica» può fornirci utili modelli per un nuovo approccio all'interazione dell'uomo con le temporalità naturali e ai ritmi sociali e per l'introduzione di criteri qualitativi nell'organizzazione del nostro tempo." (Albert Mayr)