Gli strumenti musicali a disposizione degli Etruschi, come le occasioni per fare musica, per cantare, per danzare, per rappresentare spettacoli, ci parlano di una peculiare confluenza di tradizioni locali discendenti dalla tradizione protostorica, e di influenze dalle civiltà mediterranee coeve, in un mix peculiare che anche in questo campo rispecchia la particolarità di questa cultura, fatta di conservazioni e di acquisizioni, di rielaborazioni e di aspetti caratteristici. L'analisi dei resti di strumenti, delle immagini di musicisti e di cantori, di danzatori e di rappresentazioni di spettacoli ci dimostra come gli Etruschi siano stati il popolo che in Italia, a partire da poco prima della metà del primo millennio a.C., traghettò fattivamente la musica dalla sfera principalmente religiosa a quella anche largamente laica, introducendo la "musica di sottofondo" nella vita quotidiana.