Il Fascismo forse più d'ogni altro fenomeno politico si è espresso attraverso il canto: dalle canzoni intonate fra le trincee della Grande Guerra a quelle gridate a squarciagola durante le "spedizioni punitive" della fase rivoluzionaria; dall'innodia quasi religiosa che ha punteggiato ogni iniziativa di massa del Regime al vortice entusiastico di canzoni per l'impresa africana, per finire con il canto rabbioso e sentimentale del crepuscolo di Salò. Studiare i canzonieri del Fascismo vuol dire cercare di comprendere la mentalità, le idee, l'atteggiamento del popolo e delle elite nell'Italia del Ventennio, così come sono state messe in musica da "improvvisati poeti" o da professionisti dell'inno e della canzone.