È sera: non vediamo quasi più il fiume. Io esco sul pianerottolo, entro nell'ascensore che scuote i suoi poveri specchi, i legni graffiati e le moquettes come nei grandi «palazzi» senza nome degli anni Sessanta. Apro la porta di vetro e il fresco della notte accoglie sul Lungarno la mia Tommasini: «Dawn comes up so young, dreams begin so young»! Prefazione di Giacomo Magrini.