Raccontarsi significa ripercorrere mentalmente la propria esistenza, le persone incrociate, i viaggi compiuti. E la musica ascoltata. Accade così che una storia personale diventi paradigmatica della storia collettiva di una subcultura, che i sogni di un individuo incarnino i sogni di intere generazioni e che l'autobiografia sia solo un filo conduttore, un pretesto per rievocare canzoni e concerti, star mondiali e magnifici perdenti, locali come il CBGB o strade come Abbey Road, che hanno fatto da sfondo a eventi memorabili dando loro un volto e assorbendone l'anima. "La terra promessa. Autobiografia rock" è una cartografia di questi luoghi bramati e talvolta raggiunti, un archivio di memoria, una bussola che consenta ai nostalgici di rivivere i propri anni d'oro e ai "retromaniaci" di orientarsi nelle terre del rock.