Pubblicare un volume su quello che oggi comunemente chiamiamo "canto gregoriano", ma i cui processi costitutivi del repertorio avvennero molto più tardi della fioritura del grande san Gregorio Magno (sommo pontefice dal 590 al 604), costituisce un'impresa rilevante. Vi sono già diversi "trattati" sull'argomento, ma risultano unicamente concepiti per una élite di studiosi e perciò volti a soddisfare il loro pur utile specialismo da "addetti ai lavori".