Tra le composizioni classiche di maggior popolarità scritte nei primi decenni del Novecento il picco più alto è stato probabilmente quello raggiunto dal Concierto de Aranjuez per chitarra e orchestra, composto da Joaquín Rodrigo ottant'anni fa, nel 1939. Come spesso è accaduto nella storia della musica, intorno al celebre brano sono sorti racconti mitologici, più o meno affascinanti ma lontanissimi dalla realtà dei fatti. In questo volume, tre studiosi spagnoli - Josep María Mangado Artigas, Leopoldo Neri, Javier Suàrez-Pajares - ricostruiscono la storia del Concierto sulla base di una documentazione e raccontano quel che effettivamente ebbe luogo. Le lenti con cui Mangado scruta i titoli minori dei quotidiani e delle riviste dell'epoca e ce li offre in una loro rinnovata fragranza, il microscopio al quale Neri sottopone le cellule viventi della composizione, la resurrezione di ignote e polverose registrazioni scovate da Suàrez-Pajares fanno emergere, alla fine, la storia semplicissima ed edificante di un'opera musicale che, nata nella penombra, dopo aver mosso i primi, incerti passi, trovò quasi di colpo la strada che l'avrebbe condotta alla fama universale. La vicenda di Aranjuez non abbisognava di fantasie narrative escogitate da affabulatori per sedurre un pubblico bisognoso di sensazioni forti: a raccontarla com'è, già si entra nel mondo delle fiabe.