A sette anni, il piccolo Michael si attaccava alla finestra per riempirsi gli occhi delle luci che il Natale portava nel quartiere. La rigida educazione imposta dal padre non prevedeva l'albero in casa o i regali. E neppure un cagnolino per Michael, che così sfamava di nascosto un topo. E per avere tutto ciò che da bambino gli era stato negato, quindi, che il Re del pop avrebbe costruito il gigantesco parco divertimenti-zoo di Neverland. E solo una delle tante verità raccontate dal fratello prediletto di Michael nella biografia più intima mai scritta su di lui: un racconto da cui emerge l'immagine di un artista sensibile e geniale, di un uomo costretto a crescere troppo in fretta eppure capace di conservare fino all'ultimo giorno - nonostante gli scandali e la ferocia dei media - quel sorriso malinconico adorato da milioni di fan in tutto il mondo.