Nel 1974, gli Abba salivano sul palco dell'Eurovision per presentare al mondo il loro ultimo singolo, Waterloo, in un'esibizione che regalò alla Svezia la prima vittoria al contest e consegnò il gruppo all'adorazione del pubblico internazionale. Ma nonostante il lungo e travolgente successo, gli Abba hanno mantenuto un profondo riserbo sulle loro tumultuose vicende sentimentali e sui lati oscuri della notorietà. In questo libro, frutto di un decennio di conversazioni a cuore aperto con i membri del gruppo e la loro cerchia di amici e collaboratori, Jan Gradvall ci guida nei retroscena di una delle band più influenti degli ultimi cinquant'anni. Ne emerge un racconto pieno di umanità, solitudine, momenti di inaspettata tenerezza e aneddoti al limite dell'inverosimile, come la volta in cui, all'aeroporto di Stoccolma, la security degli Abba allontanò un ammiratore estasiato ma dalle pessime condizioni igieniche. Quel ragazzo impresentabile era Sid Vicious. Tra i fan insospettabili c'era anche Kurt Cobain, che nel 1992 invitò una loro tribute band (gli australiani Björn Again) al festival di Reading, con gran sorpresa del pubblico arrivato per ascoltare band grunge come Melvins e Nirvana. Intrecciando preziose confessioni personali a curiosità raccolte nel tempo, Gradvall ci restituisce la grandezza degli Abba e la loro capacità di guardare al futuro: negli anni della Guerra fredda sono stati tra i primi artisti occidentali a esibirsi oltre la cortina di ferro e oggi, nell'era dell'intelligenza artificiale, sono gli unici ad aver creato uno spettacolo in cui si esibiscono i loro avatar digitali. "Abba" non ci racconta solo la biografia di un gruppo musicale, ma la storia di quattro persone che hanno sempre amato abbattere le barriere.