Un libro sull'universo femminile che influenzò la vita privata e artistica di Giacomo Puccini, un universo sfuggente, circondato di un mistero indefinito. Gli autori svelano l'arcano non inseguendo il sentiero tortuoso eppure facile dello scandalismo, ma evidenziando il grande sentimento che animava l'artista nel corso dei suoi amori. Elvira, Sybil, Josephine e le altre - vera linfa vitale per le stupende creazioni di Puccini - appaiono in una prospettiva anche spirituale. Fu Elvira il grande amore della sua vita e Sybil Seligman non la sua alternativa, ma il suo completamento. Ma altre furono le donne che ebbero un ruolo di grande importanza nell'esistenza di Puccini, a partire dalla sua famiglia. Egli trascorse l'infanzia e la giovinezza in un ambiente pressoché femminile, con la madre e le sei sorelle. Il padre Michele, anch'egli musicista, morì quando Giacomo aveva soltanto 5 anni e la madre Albina Magi, vedova a 33 anni, dedicò l'intera sua vita al futuro del grande maestro e degli altri figli. La donna più importante per Puccini fu senza dubbio lei. Nel libro gli autori tratteggiano il profondo attaccamento di un figlio riconoscente per una mamma straordinaria. Ampio spazio è dedicato anche alle sorelle con le quali Giacomo ebbe uno stretto legame affettivo. Tra queste spiccano Ramelde, la preferita; Iginia; suor Giulia Enrichetta, superiora del monastero di Vicopelago, immagine vivente e richiamo delicato alla vita spirituale e al sentimento religioso.