Nessun'altra categoria professionale ha destato l'interesse di compositori e librettisti come i medici, divenuti a pieno titolo figure privilegiate fra i soggetti del melodramma. L'atteggiamento degli operisti spazia dall'ammirazione per le competenze e le qualità umane dei dottori alla satira più crudele - spesso con risvolti irresistibilmente comici - quando, al contrario, l'attività dei medici è mossa esclusivamente da ambizioni economiche o legate alla carriera. Nel tempo si è così venuta a creare una galleria di ritratti memorabili: da Don Bartolo del Barbiere a Dulcamara dell'Elisir fino al crudele Dottore del Wozzeck, passando per Grenvil della Traviata, ai quali si affiancano molti altri personaggi oggi caduti nell'oblio, ma non per questo meno icastici. E nel loro insieme contribuiscono a delineare una sorprendente panoramica dell'intera storia della medicina, come nessuno immaginerebbe di scorgere nel teatro d'opera.