Giovanna Marini è compositrice, didatta, cantante e probabilmente molto altro. Qui riafferma la sua vena di cantastorie che ha caratterizzato costantemente la sua attività da quasi sessanta anni. Come nella più antica e rigorosa tradizione il cantastorie si ispira all'attualità per raccontare in musica fatti e misfatti, grandi e piccoli, che assumono valore universale nella denuncia delle ingiustizie, dei soprusi, delle contraddizioni del sistema sociale. Così Giovanna Marini muove dalla vicenda di Riace, che da esempio universale di accoglienza verso i migranti diventa modello da contrastare e condannare da un certo potere politico, per attraversare molte storie che chiedono giustizia e di non essere dimenticate. Da Mimmo Lucano a Giulio Regeni, da Piergiorgio Welby a Eluana Englaro, dal caporalato alle vecchie e nuove migrazioni e altro ancora, recuperando e rinnovando forme tradizionali di canto narrativo, alcuni brani d'autore (Bandelli e Sannucci), nuove composizioni e la riproposta di storiche registrazioni in quartetto.