Nata come ballo dei montanari, la gavotta ebbe origine in Provenza. Già nota sul finire del Cinquecento, conobbe particolare fortuna circa un secolo più tardi, quando fu accolta nella letteratura musicale. Decaduta al tramonto del secolo, tornò di moda in tutta Europa verso la metà dell'Ottocento. A Napoli scese fino al popolo, trovando in esso i suoi migliori esecutori, detti appunto "gavottisti" in quanto, dietro compenso preventivamente stabilito, eseguivano serenate e canti a domicilio. Il nome di gavottista rimase, per suonatori e cantanti, fino al 1920 circa, quando il termine venne sostituito da quello più generico e abusato di "professore". In seguito, prevalse la definizione di "posteggiatore", protagonista della posteggia napoletana (ovvero un complessino musicale formato da suonatori di mandolino, chitarra, violino, a volte fisarmonica, e cantante).