Il Principe dei Flautisti, Giulio Briccialdi, fu una poliedrica personalità artistica, alternò il sublime al pratico, l'ispirato al manierato riuscendo a sorprenderci sia nelle sventure che nei momenti di massima gloria. Scrivendo di sé non cita i trionfi nelle maggiori capitali europee ma l'aspirazione ad una vita calma e serena, proprio egli che, pregno di ideali risorgimentali, devolse i guadagni di diversi concerti alla causa dei Mille. La figura di Giulio Briccialdi è sostanzialmente legata, nella memoria collettiva degli addetti ai lavori, alla sua attività di concertista eccelso e generoso estensore di ampie serie di studi per flauto tuttora praticati assiduamente. Assai più marginalmente si conosce la sua attività di raffinato compositore ed ancor meno quella di organologo inventore di un nuovo modello di flauto che per anni contese la celebrità a quello costruito da Theobald Böhm.