Antiche o meno, se le tradizioni sono scampate all'azione distruttrice del tempo è perché hanno saputo adeguarsi, rinnovarsi e ricontestualizzarsi. Seguendo questa idea di fluidità del patrimonio culturale, Aime e Visconti ci accompagnano in un percorso che va da Carosone a De André (con l'indimenticabile album Crêuza de mä) a Jannacci, fino agli Almamegretta e ai 99 Posse. Con un piede nel dibattito antropologico e linguistico, e un altro nella storia della canzone italiana, gli autori illustrano come il dialetto abbia rappresentato uno degli esempi migliori di questa capacità di conservazione attraverso l'adattamento: riplasmandosi creativamente nella canzone d'autore, nel rap o nel reggae, ha infatti dimostrato di poter essere uno strumento privilegiato per il racconto della contemporaneità, liberando tutta la sua forza comunicativa, ironica e innovativa.