Un libro che parte dagli inizi di una passione che pur diventando un lavoro non cesserà mai di essere una passione, solo raramente sfiorata dal peso della quotidianità e delle ritenute di acconto. Di banale nella musica e nella scrittura di De Aloe non c'è niente, ci sono invece porte che si aprono su nuovi mondi sonori, ci sono capitoli dedicati alle strade dello Zimbabwe, ci sono storie gaddiane di pugili che suonano talmente bene la chitarra che smettono di essere pugili, ci sono crepe dalle quali entrano luci nuove che diversamente sarebbero rimaste nell'ombra, ci sono delle epifanie di grazia. Scopriremo che il jazz, quella musica strana, asimmetrica, dolce, intensa, infuocata e triste, raffinata e brutale, imprevedibile e urticante può essere suonata anche con un'armonica a bocca e scoperta tra le pagine di questo libro. Dalla prefazione di Igor Daniele Ebuli Poletti.