"Un nomade dell'anima, che nella meditazione trova una strada laica, o meglio umana. Perché, tra metafore colte e citazioni sacre, Cohen canta le piccole cose dell'uomo. Quindi nulla di più terreno ma al contempo di più inafferrabile ed eterno. Ci siamo tutti trovati, metafore a parte, a rifletterci a specchio in domande troppo grandi per comprendere ed elaborare i nostri dolori e le nostre gioie. Magari stretti in un usato impermeabile blu, all'angolo di un'altrettanta usata città. A guardare l'inverno che passa, a raccogliere i frammenti di un'amicizia finita, di una solitudine quieta, di un amore infedele che, ormai, è quello che è." Dalla prefazione di Enrico de Angelis. Proemio di Vinicio Capossela. Il libro è supportato dal Club Tenco.