Sono trascorsi sessantadue anni, tanta acqua sotto i ponti, sono cadute centinaia di migliaia di foglie in autunno e ne sono ricresciute altrettante in primavera, sono state costruite strade, demoliti rottami, inventati i cellulari... Solamente una cosa non è cambiata: Vince è ancora giovane, come se di tempo ne fosse in realtà trascorso la metà, e si ostina a non voler invecchiare, lascia che il pubblico lo tenga sul palco, che ogni ''ultimo bis'' sia in realtà il terzultimo, il quartultimo, il quintultimo, gira il mondo a bordo del suo Pullmino Blues. La prima volta che l'ho incontrato ho creduto fosse ''Doc'', lo scienziato inventore della macchina del tempo, direttamente dal film ''Ritorno al Futuro'', e che fosse lì per rapirmi e portarmi con lui a spasso nelle varie epoche, poi l'ho conosciuto e ho capito: non mi ero sbagliata.